sabato 30 agosto 2008

Scherzi telefonici


Chi da adolescente non abbia fatto scherzi telefonici è sicuramente una mosca bianca. Pessima abitudine, maleducazione ma, l’inconsapevole sottile piacere di camuffare la voce per prendere in giro il prossimo, magari un amico o un conoscente, è spesso irrefrenabile. Ancora oggi note trasmissioni radiofoniche basano i loro programmi su questi antichi quanto mai immortali giochi. E’ ciò che pensavo di subire quando un amico del Circolo La Spinosa mi telefona e mi dice: " Corrado, ma cosa hai detto all’intervista, sei impazzito? ". Mi sono subito documentato ed ho acquistato il settimanale in questione …
Alcune volte, inavvertitamente, per fretta nello scrivere o per disturbi di linea sul cellulare, si è, nostro malgrado, vittime di scherzi telefonici. E’ ciò che è accaduto alla bravissima Raffaella Feraco che scrive su “Il Cittadino” e che mi ha intervistato al cellulare alcuni giorni fa.
E’ incontestabile la buona fede della giornalista che ringrazio per la professionalità come quella della redazione tutta del settimanale succitato che spesso dedica pagine intere al problema ambientale. Mi preme però correggere alcune battute che, figlie della fretta appunto o dell’incomprensione, non sono assolutamente farina del mio sacco ma frutto, appunto, di … scherzi telefonici.
Mi riferisco a Il Cittadino di venerdì 29 agosto 2008, pag. 12 dove, nella intervista al sagace Nardini, viene citata una mia affermazione nella quale definirei un rischio, far rientrare tutta l’area del territorio di Velletri all’interno del Parco dei Castelli Romani. Siccome per rischio si intende “possibilità che accada q.c. di dannoso in seguito a scelte di cui non è dato prevedere con certezza l'esito” (sapere.it), sicuramente il sottoscritto non ha mai né pensato né detto una cosa simile ! Portare i confini del Parco fino ad Aprilia e Cisterna è ovviamente improponibile, al contrario, si possono proporre dei corridoi naturalistici che permettano il libero passaggio degli animali tra un’area protetta ed un'altra. Pensiamo ad esempio ad un collegamento con il vicino futuro Parco Regionale dei Lepini, Parco dell’Appia Antica e Parco Nazionale del Circeo. Questi corridoi sarebbero territori non integralmente protetti ma, che comunque, tutelano la fauna e non costringa gli animali ad essere liberi … in enormi gabbie. Ricerca del cibo, migrazione, aumento della popolazione residente, portano varie specie ad abbandonare i luoghi natii ed è per questo motivo che fortunatamente le specie una volta in via di estinzione, grazie ai Parchi, sono tornate ad essere presenti numerose sul territorio nazionale ed occasionalmente si spostano verso luoghi diversi da quelli del “ripopolamento”.
Nella stessa pagina, ancora una volta, viene riportato con poca chiarezza il concetto espresso. Sempre sul Parco, sempre sulla perimetrazione di cui alla legge istitutiva del 1984 (tutto il territorio di Velletri) avrei dichiarato: “Per noi sarebbe un sogno avere un Parco di questa dimensione ( … e fin qui tutto bene !), ma non sanno che rischi corrono a percorrere questa via: significherebbe salvare solo il centro storico di Velletri”. Una frase che non ho mai detto e di cui sinceramente non capisco il senso.
Altra frase che non mi appartiene è “in cattiva fede”. Con tutte le Amministrazioni Comunali non siamo mai stati dolci, meno che mai con chi si schiera apertamente contro il Parco ed a favore della Bretella Cisterna – Valmontone. E’ mia abitudine utilizzare però altri termini … ma d’altronde, sono scherzi telefonici !
Corrado Bisini
per La Spinosa per l'Ambiente

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