mercoledì 17 giugno 2009

RADICI ED ALI !

PRESENTATA LA CARTA ARCHEOLOGICA DI VELLETRI
Una partecipazione senza precedenti quella riservata alla presentazione del lavoro di Manlio Lilli. La sala Micara gremita, ha lasciato piacevolmente stupefatti gli stessi relatori che hanno commentato positivamente la massiccia affluenza, un pubblico composto non solo da addetti ai lavori e rappresentati della politica ma, semplici cittadini orgogliosi di un’opera che dà finalmente lustro alla città ed alla propria storia. L’impeccabile organizzazione dell’AIV, capitanata da Sportelli e sponsorizzata dal Gruppo Di Silvio ha fatto da cornice all’evento. Una presentazione ottimamente gestita da Tiziana Mammucari di Radio Antenne Erreci, ha avuto in apertura l’intervento quanto mai inaspettato che gradito di Mons. Apicella che ha sottolineato l’importanza per un enorme opera che aiuterà a valorizzare, apprezzare e difendere il patrimonio archeologico di Velletri, una “terra che può dare ancora tanto se debitamente amata”. Interessante anche l’intervento di Paolo Di Silvio che ha affermato che “la Cultura è patrimonio di tutti e parte integrante del tessuto sociale”. Il contributo è continuato sottolineando l’importante ruolo storico archeologico di Velletri e la naturale “opportunità per l’economia della nostra città attraverso la promozione di itinerari archeologici collegati a quelli eno-gastronomici”. Un importante accenno alla devastazione di un territorio meraviglioso come quello di Taranto, avvelenato dalla diossina delle industrie è un monito che non deve essere dimenticato. Attraverso invece “dinamiche virtuose” si può scoprire ed utilizzare il nostro “oro nero”: la nostra storia.Nicola Colicchi, presidente della Compagnia delle Opere ha effettuato un excursus collegato alle problematiche inerenti l’imprenditoria.Il Prof. Marco Nocca ha tracciato un quadro dell’opera iniziata nel 1997 sulle tracce dei patrimoni dispersi. La ricognizione di un territorio vastissimo (152 Kmq) è stata effettuata al 76% sconfinando anche in altri comuni limitrofi, è stata realizzata tra mille difficoltà sia burocratiche che pratiche. Sottolineando inoltre la visibilità avuta dall’amministrazione comunale come sponsor dell’opera, il lavoro ha assunto un valore aggiunto essendo stato effettuato non in team ma unicamente dall’autore. Nocca suggerisce inoltre gruppi ed associazioni a richiedere il vincolo archeologico in particolare per l’area di Troncavia (Via della Pallade) a tutt’oggi non tutelata. In conclusione la citazione di Goethe che, riconoscendo il ruolo centrale dell’educazione nei nostri giovani, auspicava per loro “radici ed ali”.Conclude la presentazione il Prof. Coarelli che movimenta il suo intervento con digressioni e considerazioni di diversa natura ma sempre inerenti l’argomento. Esordisce con un positivo giudizio sull’evento che unisce imprenditori e studiosi e con l’ammirazione per un’opera così vasta. Un’opera che va a colmare una lacuna che fino ad ora ha portato a contrasti di varia natura tra esigenze di conservazione ed espansioni edilizie. La necessità perciò di regole (PRG) e strumenti che facciano finalmente funzionare le sovrintendenze spesso non in grado di attuare le leggi di tutela, neanche quelle del 1939. Partendo poi dal concetto fondamentale che “i beni culturali sono di tutti”, essi non possono in alcuna maniera essere privatizzati né, tantomeno, gestiti da privati. Passando al lato più specifico dell’opera, Coarelli ha dato un cenno su alcuni punti interessanti che sicuramente faranno discutere, ad iniziare dall’origine etrusca e non volsca della città di Velletri, alla massiccia presenza fenicia ed alla certezza della nascita di Cesare Ottaviano Augusto a Roma. Esprimendo ancora gratitudine a Manlio Lilli, il professore si è accomiatato ricordando che non esiste una storia meno importante ed una storia più importante. Un lungo applauso da parte della platea ha sottolineato l’apprezzamento per questo intervento ed ha annunciato quello finale dell’autore. Manlio Lilli dopo una serie di dovuti ringraziamenti, a cominciare dall’ex Sindaco Cesaroni, all’ex assessore Sorrentino ed ovviamente all’Associazione Imprenditori Veliterni nella persona del suo presidente Sportelli, ha tenuto a sottolineare che non si trattava di una brutta copia di una presentazione già effettuata ma di un’importante momento per la città per la promozione di un libro utile alla pianificazione ed alla salvaguardia del territorio. Necessarie alcune puntualizzazioni da parte dell’autore sul lungo e tortuoso iter che hanno preceduto la pubblicazione della Carta Archeologica. Non di poco conto la notizia che alla Biblioteca Comunale, dopo mesi dalla pubblicazione, non sia ancora disponibile una copia del volume. Qualche cenno ai problemi di carattere oggettivo sulle ricognizioni effettuate in un territorio altamente urbanizzato, in fossi che “tracimano”, combattendo spesso con la diffidenza dei cittadini ma altrettanto spesso accolto con un bicchiere di vino o addirittura un piatto di spaghetti ! Ma le difficoltà incontrate, anche di carattere burocratico, sono state superate grazie anche ai sentimenti di affetto che legano l’autore a questa terra. Non manca la sottolineatura per l’incredibile assenza del patrocinio comunale. Il tomo, frutto di una operazione culturale maturata dopo il Convegno sulla Pallade e la mostra sulla Collezione Borgia, ha la finalità di creare la conoscenza del passato perché solo dalla conoscenza appunto, si può attuare la tutela.Un ottimo rinfresco organizzato sempre dall’AIV ed offerto dallo sponsor, è stato offerto nella rinnovata Sala del Refettorio di S. Clemente.
Fin qui la cronaca di una importante giornata per la città di Velletri. La Spinosa non può che augurarsi che questo fondamentale studio sul territorio venga utilizzato per la tutela dello stesso. Auspichiamo che in un quanto mai vicino futuro, le memorie storiche non vengano ricordate solo sui libri perché distrutte o nascoste ma vengano rese fruibili a tutti. Sovrintendenza ed Amministrazioni Comunali non si sono certo distinti per un lavoro di conservazione dei siti archeologici e delle memorie storiche ancora presenti. Un caso su tutti è l’esempio del sito archeologico di Sole Luna situato a ridosso dell’omonima scuola con una situazione grottesca che ha visto mal figurare tutti gli attori della vicenda ed il cui risultato è sotto gli occhi di tutti !

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