mercoledì 12 agosto 2009

Il Parco a confronto


Da un incontro promosso dalla Lista Civica di Velletri con il Direttore del Parco Roberto Sinibaldi, sono arrivate le repliche ai tanti interrogativi emersi in questi mesi e sui quali i cittadini esigono e meritano risposte concrete, supportate da leggi. Gli attuali confini del Parco sono quelli definiti nel 1998 dal commissario ad acta Ravaldini, non sono quindi stati modificati dal Piano d'Assetto. L'unica modifica apportata riguarda l'area contigua che è stata ridotta rispetto al passato. Una chiarimento è doveroso proprio rispetto all'area contigua per la quale non è necessaria la richiesta di alcun nullaosta all'ente Parco e dove è possibile cacciare, non essendo previsto per legge alcun divieto (legge 394/91).Riguardo il problema edilizio, a cui la cittadinanza veliterna è particolarmente sensibile, le sanatorie 47/85 e 724/94, che riguardano le edificazioni precedenti al 1983 e al 1993, non sono competenza del Parco, che nel 1983 non era ancora stato istituito e che nel 1993 non aveva ancora i suoi confini definitivi attuali. Per quanto riguarda l’ultima sanatoria l’Ente si atterrà alle sue competenze secondo le vigenti leggi. Per quanto riguarda i nullaosta, la politica dell'ente Parco è quella di rispettare i piani regolatori delle amministrazioni comunali, questo significa che le risposte alle richieste dei cittadini sono le stesse che, per la legge, darebbe il Comune. La presenza di un Parco Regionale sul nostro territorio rappresenta una garanzia per la tutela degli interessi sanitari ed economici di tutta la cittadinanza. Forse non tutti sono a conoscenza delle condizioni in cui versano le falde acquifere del territorio dei castelli Romani. Siamo ormai arrivati alla captazione delle acque a 400 m di profondità. Significa intaccare le riserve cosiddette perenni, che hanno bisogno di ere geologiche per ricostituirsi. Questo significa, per i cittadini, bere acqua con una concentrazione di metalli pesanti al di sopra delle soglie consigliate (in quanto questi metalli sono presenti ad elevate profondità) ed essere nel breve futuro soggetti a turni per l'utilizzo dell'acqua, come già avviene a Genzano. L'acqua è una risorsa limitata, non si tratta del parere di un Parco o di un Comune, purtroppo è la realtà dei fatti.L'obiettivo del Parco, oltre alla salvaguardia del territorio dal punto di vista ambientale con un immediato ritorno sulla nostra qualità della vita, è quello di valorizzazione in termini turistici ed economici la zona dei Castelli Romani e quindi di Velletri. La stessa Comunità Europea prevede degli stanziamenti economici a cui un singolo Comune non potrebbe avere accesso ma che vengono invece erogati agli enti parco che rappresentano quindi una vera e propria risorsa economica per il territorio e i suoi abitanti. Ricordiamo che il Piano d'Assetto del Parco è obbligatorio per legge e non rappresenta una scelta a discrezione dei singoli enti. Il percorso per l'approvazione del Piano è un esempio di democrazia e partecipazione a cui le popolazioni locali sono invitate. C'è la possibilità di presentare le proprie osservazioni che verranno attentamente valutate nel rispetto dell'attuale legislazione nazionale e regionale. Dimostrazione concreta della partecipazione dei cittadini auspicata dal Parco è proprio la questione dell'area contigua, ridotta dal Piano, come richiesto dal Comune di Velletri. All’incontro tra il pubblico era presente una rappresentanza dei cittadini del Cigliolo che, dopo aver avuto delucidazioni in merito al Piano d’Assetto si sono dichiarati completamente soddisfatti fugando ogni dubbio in merito alla normativa del Parco dei Castelli Romani.

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