giovedì 17 settembre 2009

Intervista con il Direttore del Parco dei Castelli Romani

Da http://www.castellinews.it - Intervista di Jacopo Paoletti

Incontro con il Direttore dell'Ente

Parco: Sinibaldi, «con il Piano di Assetto siamo in dirittura d'arrivo»

Entro la fine del mese verranno inviati alla Regione Lazio tutti i documenti
«Stiamo concludendo la fase istruttoria del procedimento amministrativo, dando le risposte motivate a coloro che hanno mosso delle osservazioni»

(Castelli Romani - Attualità) - Nel maggio scorso il Consiglio direttivo del Parco ha approvato il famoso Piano di Assetto, il documento che delinea definitivamente i confini territoriali dell'area naturale e permette una maggiore tutela e gestione da parte dell'Ente. I mesi successivi hanno visto protrarsi la fase istruttoria del procedimento dove le Amministrazioni comunali e semplici cittadini, facenti parte dell'area del Parco, hanno potuto muovere le loro osservazioni e suggerimenti. Proprio in questi giorni l'Ente direttivo sta concludendo la fase istruttoria delle risposte obbligatorie con tanto di motivazione.Occasione migliore dell'Ecofest di Frascati non poteva esserci per incontrare Roberto Sinibaldi, Direttore del Parco dei Castelli Romani «Stiamo concludendo la fase istruttoria del procedimento amministrativo – ha esordito il Direttore – dando le risposte motivate a coloro che hanno mosso delle osservazioni. Ormai è questione di pochi giorni, per fine mese tutti i documenti verranno inviati alla Regione». Evidente la soddisfazione sul volto di Sinibaldi. «Questa non può definirsi una vittoria, abbiamo solo svolto quello che sarebbe stato necessario fare almeno qualche decina di anni, direi obbligatorio – ha aggiunto – visto cosa prevede la legge in termini di tempi». La legge prevede un termine di nove mesi dall'istituzione dell'area protetta fino alla redazione di un Piano di Sssetto, una tempistica molto ristretta «Evidentemente il legislatore all'epoca è stato molto ottimista, perché i problemi da affrontare sono tanti, soprattutto per un'area protetta come la nostra, dove non ci sono solo laghi, boschi e fauna, ma ci sono circa trecento mila persone che abitano in questo territorio, quindi ci sono problemi di servizi e di infrastrutture che sono innegabili, ma devono essere complementari con le esigenze di tutela del Parco dei Castelli Romani in cui vivono».Gli ostacoli maggiori da superare sono stati rappresentati dalle Amministrazioni comunali. «Ci sono state resistenze relative alla visione del territorio, qualche volta basata più sullo sviluppo edilizio piuttosto che sulla salvaguardia dello stesso – ha affermato Sinibaldi – noi non siamo per la conservazione estrema, perché questo significherebbe mantenere immutato per secoli il territorio, è ovvio che non siamo nemmeno per questo tipo di sviluppo edilizio, che trasformerebbe in maniera definitiva e immodificabile l'ambiente naturale». Il Direttore ci tiene a spiegare la visione dell'Ente direttivo del Parco. «Siamo per la fruizione dell'area protetta, anche individuale, dove lo stesso abitante del Parco può fruire del paesaggio, trasformato quanto basta per le necessità di coloro che vi abitano, senza oltrepassare tali limiti. In alcuni piani regolatori è previsto un incremento abitativo superiore all'incremento demografico atteso, credo che questo sviluppo non sia vincente e sia soprattutto una trasformazione inutile dell'area protetta. Sarebbe più opportuno – ha concluso Sinibaldi – investire nelle risorse naturali che abbiamo a disposizione, per esempio con un turismo di qualità e non trasformando i Castelli Romani in un luogo dove abbondano le seconde e terze case che porterebbe ad una depauperazione delle ricchezze ambientali». Per concludere il Direttore ci tiene a sottolineare che «la nostra è una visione a lungo termine almeno da qui a venti anni, spesso le Amministrazioni comunali non condividono il nostro pensiero ma su questo siamo sempre pronti a confrontarci».

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