domenica 25 agosto 2013

Il perché di un netto NO

Molti ci chiedono le ragioni del No alla Bretella Cisterna Valmontone: bastava stare ieri sera a Giulianello, un paese che sembra sospeso nel tempo, non solo per vedere le tante persone riunite per attivare una strategia di opposizione al progetto, ma per ammirare proprio quel territorio, a tratti ancora incontaminato, silenzioso, ricco di storia e di cultura. Ecco la risposta è proprio il territorio che non può essere distrutto da interventi che rispondono ad una logica ormai superata di sviluppo incentrato sulle quattro ruote, logica che ha portato il nostro Paese ad un enorme spreco di denaro pubblico, a favore della Fiat e delle imprese legate alla costruzione delle autostrade.
E’ di tutta evidenza che ormai si è determinato un cambiamento di sensibilità e che le ragioni dell’ambiente si fanno spazio anche nelle istituzioni locali: certo non vogliamo negare la necessità di procedere ad una razionalizzazione delle strade provinciali, soprattutto allo scopo di alleggerire il traffico all’interno dei centri urbani, riducendo l’inquinamento e migliorando la qualità della vita. Il punto però è che, con il decreto del fare viene “attenzionato” il progetto della bretella, unitamente alla nuova autostrada Roma-Latina e, con la probabile approvazione del CIPE si rischia che l’opera venga messa in atto: le conseguenze sarebbero disastrose sul piano paesaggistico come su quello economico. Le zone interessate, a partire da Aprilia e Cisterna, attraversando il territorio di Cori, Velletri, Lariano, Artena, Labico e Valmontone hanno una forte vocazione agricola (il kiwi, l’olivo e soprattutto la vite) e c’è il pericolo concreto, con l’attraversamento di un’arteria larga 24 metri (più 20), di smembramento delle proprietà agricole con conseguenze gravissime sul piano dell’occupazione. Non molto diverse sono le conseguenze che ricadrebbero con la realizzazione dell’autostrada Roma Latina: il comitato che raggruppa diverse associazioni dell’asse viario della Pontina, chiede la messa in sicurezza di quest’ultima strada dove, negli ultimi 10 anni si è assistito al verificarsi di oltre 500 incidenti mortali. La cura del ferro e cioè lo stanziamento di fondi per realizzare il raddoppio della Velletri-Ciampino e il rafforzamento della linea Cisterna Roma è un altro suggerimento che viene dalle associazioni ambientaliste alle quali non basta dire no, come sostenuto dai fautori del cosiddetto  sviluppo, ma che intendono, anche con l’aiuto di esperti del settore, come Marco Martens o Simone Franceschini, contribuire con ipotesi di lavoro alla soluzione di annosi problemi.
La riunione di ieri sera che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone da tutti i comuni interessati di diverse associazioni e partiti politici, oltre ad alcune significative presenze istituzionali, dal Sindaco di Cori Tommaso Conti, al Consigliere comunale di Velletri Paolo Trenta, da Legambiente a Italia Nostra, al portavoce del Comitato “No al Corridoio“ Gualtiero Alunni, si pone come una tappa fondamentale di un percorso di lotta e mobilitazione per dire basta al consumo di territorio.
Comitato No alla bretella autostradale Cisterna-Valmontone
30 luglio 2013

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