venerdì 7 marzo 2014

Ricorso al TAR contro le devastazioni

Comitati Nocorridoio Roma-Latina e Nobretella Cisterna-Valmontone
Oggetto: depositato ricorso al TAR del Lazio.
Il pool di avvocati: Marcello Nardi, Cecilia Frajoli Gualdi, Pietro Adami hanno notificato il ricorso in data 28 Febbraio 2014 e il 5 Marzo 2014 è stato iscritto a ruolo con richiesta di “sospensione cautelare” su delega del Presidente Guido Pollice dell'Associazione “Verdi Ambiente e Società onlus”, alla quale i nostri Comitati si sono rivolti. IL 12 Marzo 2014 si terrà la prima udienza preliminare.L'obiettivo è l'annullamento della Deliberazione CIPE del 2 Agosto 2013 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 Gennaio 2014. Stiamo parlando del progetto devastante dell'autostrada a pedaggio A12-Tor de Cenci-Latina e della bretella Cisterna-Valmontone. Nei dieci anni trascorsi dalla presentazione del primo progetto, non è stato attivato nessun percorso informativo e partecipativo delle comunità locali coinvolte da parte dei governi e delle giunte regionali che si sono succedute. Va altresì sottolineato il parere contrario all'autostrada dei Sindaci di Pomezia, Ardea, Cori e del Presidente Municipio IX Roma Capitale, senza dimenticare, per ultimo in ordine di tempo, la stessa ferma contrarietà dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e l'appello al Presidente della Repubblica e all'Unione Europea lanciato da Italia Nostra. I nostri movimenti hanno organizzato decine di assemblee e manifestazioni partecipate da centinaia di cittadini/e oltre ad avere raccolto più di 13mila firme in calce alla petizione popolare. Il raffazzonato progetto ha, tra le altre, molte incongruenze come l'uso del silenzio/assenso in materia ambientale, il non aggiornamento della Verifica d'Impatto Ambientale, l'omessa valutazione dell'Opzione Zero e della Verifica d'Incidenza su aree S.I.C. (Siti d'interesse Comunitario), una valutazione non unitaria delle due Valutazioni d'impatti ambientale, carenze istruttorie e procedurali, ulteriori accertamenti sulle numerose prescrizioni.Ringraziamo i tanti cittadini che, rispondendo al nostro appello, si sono autotassati per affrontare le spese legali.Non sarà più tutto come prima, oggi seguiamo la via legale, ma se non basterà a fermare il mostro di cemento/asfalto, ci attrezzeremo per fronteggiare l'apertura del cantiere.
Roma, 6 Marzo 2014

domenica 2 marzo 2014

Legalità e trasparenza: Fausto, stai sereno

Nel corso di una  conferenza svoltasi il 23 gennaio scorso a Velletri il sindaco Fausto Servadio ha sostenuto che al sito del Comune è stato riconosciuto un alto indice per la trasparenza: abbiamo così verificato alcune voci: al di là della formulazione del curriculum dello stesso sindaco che, come già osservato, sembra un raro esempio di agiografia, abbiamo controllato la dichiarazione patrimoniale dello stesso e, con viva sorpresa, al posto di questa abbiamo trovato una lettera di dissenso indirizzata alle più alte cariche dello Stato: dal presidente del Senato, a quello della Camera, dal Presidente del Consiglio ai massimi rappresentanti dell’Anci.
Nella lettera il sindaco dissente sulla inopportunità di rendere pubblico il proprio patrimonio, in quanto la pubblicazione darebbe origine a fenomeni di voyeurismo (complimenti per il francese) e di interpretazione non corretta dei dati, violando la privacy e arrivando perfino ad offendere gli amministratori.
Viene da chiedersi in primo luogo, in base a quali norme il sindaco di una città si debba sentire a legibus solutus, essendo questo un principio proprio delle monarchie assolute: sarebbe davvero comodo se ogni cittadino, davanti all’imposizione prevista da una legge dello Stato, tipo pagare le tasse o seguire le norme del Codice della strada, tanto per fare due esempi banali, dissentisse e si rifiutasse di applicarla. In secondo luogo ci si chiede cosa spinga lo stesso a celare il frutto di un lavoro, visto  che tutti siamo obbligati per legge a denunciare tutto quello che viene a far parte del nostro patrimonio.
Inoltre viene da chiedersi quale esempio viene proposto ai cittadini di Velletri, ai quali pure è indirizzata la lettera (nessuno di noi però l’ha ricevuta) di adesioni ai principi di trasparenza e legalità.

Non sappiamo se al sindaco sia stata applicata la sanzione pecuniaria prevista dalla norma che impone la pubblicazione dei redditi per gli amministratori: pensiamo allo sconcerto e alla sorpresa nel leggerla da parte di Grasso, Boldrini o Letta; qualcuno avrà forse pensato ad uno scherzo o forse ad una missiva di un famoso frate da Velletri!