domenica 2 marzo 2014

Legalità e trasparenza: Fausto, stai sereno

Nel corso di una  conferenza svoltasi il 23 gennaio scorso a Velletri il sindaco Fausto Servadio ha sostenuto che al sito del Comune è stato riconosciuto un alto indice per la trasparenza: abbiamo così verificato alcune voci: al di là della formulazione del curriculum dello stesso sindaco che, come già osservato, sembra un raro esempio di agiografia, abbiamo controllato la dichiarazione patrimoniale dello stesso e, con viva sorpresa, al posto di questa abbiamo trovato una lettera di dissenso indirizzata alle più alte cariche dello Stato: dal presidente del Senato, a quello della Camera, dal Presidente del Consiglio ai massimi rappresentanti dell’Anci.
Nella lettera il sindaco dissente sulla inopportunità di rendere pubblico il proprio patrimonio, in quanto la pubblicazione darebbe origine a fenomeni di voyeurismo (complimenti per il francese) e di interpretazione non corretta dei dati, violando la privacy e arrivando perfino ad offendere gli amministratori.
Viene da chiedersi in primo luogo, in base a quali norme il sindaco di una città si debba sentire a legibus solutus, essendo questo un principio proprio delle monarchie assolute: sarebbe davvero comodo se ogni cittadino, davanti all’imposizione prevista da una legge dello Stato, tipo pagare le tasse o seguire le norme del Codice della strada, tanto per fare due esempi banali, dissentisse e si rifiutasse di applicarla. In secondo luogo ci si chiede cosa spinga lo stesso a celare il frutto di un lavoro, visto  che tutti siamo obbligati per legge a denunciare tutto quello che viene a far parte del nostro patrimonio.
Inoltre viene da chiedersi quale esempio viene proposto ai cittadini di Velletri, ai quali pure è indirizzata la lettera (nessuno di noi però l’ha ricevuta) di adesioni ai principi di trasparenza e legalità.

Non sappiamo se al sindaco sia stata applicata la sanzione pecuniaria prevista dalla norma che impone la pubblicazione dei redditi per gli amministratori: pensiamo allo sconcerto e alla sorpresa nel leggerla da parte di Grasso, Boldrini o Letta; qualcuno avrà forse pensato ad uno scherzo o forse ad una missiva di un famoso frate da Velletri!

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