mercoledì 27 agosto 2014

L'AMBIENTE DI VELLETRI SOTTO ATTACCO

E’ di una settimana fa, la pubblicazione sul sito del Comune di Velletri riguardo la richiesta di V.I.A. (valutazione impatto ambientale), relativamente all’impianto “per digestione anaerobica dei rifiuti frazione organica da raccolta differenziata nella Provincia di Roma presso il Comune di Velletri, localita` Lazzaria”. Un altro mostro che si vuole costruire sul nostro territorio, proprio in un’area che la Regione Lazio definisce “zona agricola di pregio”. Delle schizofrenie politiche ed amministrative ne abbiamo ormai decine e non ci facciamo meraviglia. Ci meravigliamo al contrario dell’ostinazione distruttiva ed insalubre che si sta adottando nei confronti del nostro territorio e che i cittadini non sopportano più. Ricordiamo i tentativi portati con la turbogas ai Cinque Archi (Comitato “Il Futuro è anche di Lorenzo”), con l’abbattimento del vecchio carcere (Comitato Salviamo Castello) e non ultimo il famigerato parcheggio multipiano di Piazza Donatori di Sangue (Comitato No Parcheggio Multipiano). Tante mobilitazioni e lotte che hanno portato allo stop di questi assurdi progetti. Purtroppo la città di Velletri, con la complicità dei partiti di centro destra e di centro sinistra, ha subito un piano regolatore (PRG) che ha cementificato il territorio già seriamente compromesso da un abusivismo diffuso. Velletri con le sue 4.000 “case fantasma” è stata anche citata nel saggio “Evasori” di Roberto Ippolito (Bompiani Ed.). I dati sulla cementificazione sono suffragati da interventi in diverse conferenze che hanno avuto tra i relatori l’architetto Fabrizio Pistolesi e l’urbanista Paolo Berdini. Ma purtroppo al peggio non c’è mai fine. E’ dello scorso anno con il “decreto fare”, il rilancio della bretella autostradale Cisterna – Valmontone e della Roma - Latina. All’opera, dopo il CIPE e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, manca la gara d’appalto (già definiti i vincitori uniti da un ATI) e poi arriveranno le ruspe a distruggere quel poco suolo dedicato ancora all’agricoltura. A ciò si affianca il proliferare delle antenne per la telefonia mobile: una deregulation che con le rapide innovazioni nei sistemi di diffusione non ha praticamente una fine. L'Amministrazione comunale ha già speso 48mila euro per un nuovo 'piano delle antenne' che non servirà a nessuno se non ai gestori di telefonia mobile che in sol colpo vedranno regolarizzate tutte le precedenti antenne abusive ed autorizzate quelle da realizzare: zero considerazioni sull'ambiente, sul territorio e sulla salute dei cittadini. Ciliegina sulla torta (trattandosi di rifiuti è il termine meno adeguato), l’impianto biogas a Lazzaria, proprio a poche decine di metri da quella discarica che deve essere ancora bonificata e su cui pende un procedimento penale. Un impianto molto discutibile sia per il metodo anaerobico che per le tipologie di rifiuto conferito, per il luogo scelto e per il bacino di utenza che dovrebbe servire. Per le opere in questione si sono costituiti dei Comitati che lottano contro tali devastazioni e per la difesa della salute dei cittadini. La Spinosa per l’Ambiente, attiva sul territorio dal 2000, proporrà per il mese di settembre con i Comitati No Bretella, StopAntenna e quello in difesa della zona di Lazzaria un’assemblea pubblica per informare i cittadini e organizzare un coordinamento cittadino. Seguite le vicende del nuovo mostro di Lazzaria sul gruppo facebook 'No alla centrale a Biogas di Lazzaria'.
L’EcoResistenza non si arresta e si organizza.